La glicemia è la concentrazione nel sangue di glucosio, zucchero fondamentale per l’organismo, nutriente principale e fonte di energia di tutte le cellule. Il glucosio è presente dal sangue che lo trasporta in tutto l’organismo.
Tutti gli alimenti della dieta sono fonte di glucosio, ecco perché per i pazienti diabetici, una corretta alimentazione è di fondamentale importanza.
L’automonitoraggio quotidiano della glicemia
Il diabetologo ha bisogno delle informazioni sull’andamento della glicemia durante il giorno e per un certo periodo. Chi assume insulina o farmaci ipoglicemizzanti orali come le sulfaniluree o glinidi deve avere sempre sotto mano i valori per poter regolare immediatamente, ovunque si trovi, il dosaggio.
Misurare la glicemia sempre alla stessa ora può essere quindi un limite.
Quando misurare la glicemia
Le regole sono quelle indicate dagli specialisti. La misura va fatta innanzitutto a digiuno prima di colazione, prima di pranzo e prima di cena per verificare gli effetti della terapia in atto. Poi due ore dopo colazione, pranzo e cena per verificare l’effetto del pasto sulla glicemia. Le misurazioni vanno annotate in un diario. Questo aiuterà la gestione della glicemia.
Quali sono i valori di riferimento della glicemia
Il diabete è sotto controllo quando nell’arco della giornata i valori di glicemia sono stabili e vicino a quelli normali.
Sono considerati valori di glicemia normali quelli compresi in questi intervalli.
- Valori glicemia a digiuno e prima dei pasti 70-125 mg/dL
Valori glicemia 2 ore dopo i pasti più bassi di 160-180 mg/dL.
Nel caso il valore superi i limiti quindi >125 mg/dL e quando sono presenti fattori concomitanti come famigliarità, età > di 55 anni, ipertensione, sovrappeso, obesità, vita sedentaria, potrebbe essere molto utile effettuare il test da carico di glucosio
Perché effettuare l’automonitoraggio della glicemia
L’automonitoraggio va effettuato innanzitutto per comprendere meglio gli effetti sulla glicemia di un certo stile di vita e di una data alimentazione. Poi per prevenire possibili ipoglicemie e
per fornire al medico i dati per capire l’evoluzione del diabete e l’efficacia della terapia.
Il monitoraggio della glicemia per chi ha appena scoperto il diabete
Per chi ha appena avuto una diagnosi di diabete l’automonitoraggio attraverso il misuratore di glicemia domestico è uno strumento prezioso: saprà quali attività possono innalzare la glicemia e quali invece possono abbassarla. Altrettanto importante essere consapevoli di quanto una data pietanza o una data abitudine (come la sedentarietà) hanno aumentato la concentrazione di glucosio nel mio sangue.
La diagnosi del diabete
Una raccomandazione molto importante è d’obbligo: il glucometro NON è uno strumento di diagnosi. Il diabete deve essere accertato da un medico specialista.
Misurare per controllare
In sintesi: non si può controllare se non si misura. E non è solo una questione di numeri. I valori glicemici sono lo specchio, come detto, dello stile di vita, dell’alimentazione e così. via.
Dati, questi, fondamentali per il medico curante e per i familiari che si prendono cura del paziente.
Come si misura la glicemia
Conoscere i valori glicemici nell’arco della giornata, quindi, è fondamentale per il paziente diabetico e per il diabetologo. Quest’ultimo potrà disporre di tutti gli elementi per garantire una massima efficacia della terapia. L’automonitoraggio diventerà insomma un elemento cardine di educazione terapeutica, condiviso con il medico.
L’automonitoraggio con il misuratore di glicemia
Con uno dei tanti misuratori di glicemia oggi disponibili sul mercato oggi è possibile effettuare tutte le misurazioni necessarie. In totale autonomia, senza dover andare tutti i giorni, più volte al giorno, in laboratorio. Si può procedere da soli e direttamente a casa. Gli strumenti sono di semplice utilizzo.
La metodologia classica prevede un prelievo di sangue capillare attraverso un pungidito. La goccia di sangue viene posizionata su una striscia reattiva inserita nello strumento per la lettura. Ma la tecnologia sta facendo passi da gigante, e già oggi esistono molti sistemi che consentono di evitare la puntura dell’ago.