Tanti pazienti diabetici, soprattutto quelli che hanno scoperto da poco di essere tali, si domandano quante volte al giorno è necessario controllare la glicemia. Una regola che valga per tutti non c’è, perché molto dipende dal tipo di diabete. Non solo. Si può decidere di monitorare la glicemia più volte del necessario per tenere sotto controllo gli effetti di uno stile di vita. Magari variato rispetto al passato.
Quando monitorare la glicemia con il glucometro
La frequenza della misurazione dipende da diversi fattori, a partire dal tipo di terapia prescritta dallo specialista. Anche la risposta al tipo di terapia incide sulla frequenza dei controlli, che possono e devono più o meno essere intensificati.
La frequenza e gli orari dell’automonitoraggio se il diabete è di tipo 1
Al di là dei singoli casi, che possono richiedere, dietro prescrizione medica, indicazioni diverse, uno standard di massima può essere individuato. I controlli sono di norma almeno quattro al giorno, da effettuare una o due ore dopo il pasto per controllare l’effetto dei carboidrati assunti. Più controlli nell’arco della stessa giornata possono rendersi necessari se c’è uno squilibrio glicemico, se si assumono cortisonici, in presenza di malattie o in stato di gravidanza. Anche un periodo di forte stress o se si svolge un’intensa attività fisica può rendere necessario incrementare i controlli.
La frequenza e gli orari dell’automonitoraggio se il diabete è di tipo 2
Anche in caso di diabete di tipo 2, che richiede terapia insulinica convenzionale o mista, è necessario ripetere il monitoraggio nell’arco della giornata. La frequenza e gli orari variano in rapporto agli obiettivi della singola persona diabetica. Normalmente i controlli sono in rapporto alle somministrazioni giornaliere di insulina, ma i fattori già indicati per il diabete 1 possono anche in questo caso richiedere un’intensificazione del monitoraggio.
L’automonitoraggio se il diabete è di tipo 2 in trattamento con ipoglicemizzanti orali
Per chi si sottopone a farmaci che stimolano la secrezione di insulina, come nel caso di trattamento con ipoglicemizzanti orali, l’automonitoraggio della glicemia con il glucometro è indicato per verificare l’efficacia delle terapie. Ogni paziente diabetico, in questi casi, ha degli obiettivi ben precisi. Avere sempre a portata di mano un misuratore è prezioso, per sorvegliare e prevenire le ipoglicemie leggere o asintomatiche. Chiaro che, in presenza di questi episodi, si potrà modificare la terapia proprio a partire dai risultati del test casalingo.
La frequenza e gli orari del controllo
In questo caso, il numero di controlli giornalieri della glicemia tende a diminuire nel tempo, man mano che si raggiungono i valori glicemici desiderati. In linea di massima si dovrà però procedere ad almeno quattro controlli a settimana e fino a due controlli al giorno se c’è il rischio elevato di ipoglicemia o complicanze potenzialmente gravi dell’ipoglicemia. E’ questo ad esempio il caso della coronaropatia, vasculopatia cerebrale e retinopatia. Chiaro che, se c’è un evidente squilibrio glicemico, il numero di controlli andrà messo in relazione a questi episodi, finché non saranno risolti.
Una dieta corretta e un’attività fisica moderata e regolare
Il diabete di tipo 2 può essere trattato con uno stile di vita sano, basato su una dieta corretta e attività fisica moderata e regolare. Questi aspetti diventano una variabile, nella misurazione dei valori. Ecco allora che i controlli della glicemia non vanno fatti casualmente, tantomeno a orario definiti, perché la glicemia varia nell’intero arco della giornata. In questi pazienti diabetici, l’automonitoraggio della glicemia con un glucometro casalingo, può agevolare il controllo del diabete in alcuni momenti della giornata. Prendiamo il caso del dopo-pasto, prima e dopo l’attività fisica, nei giorni di lavoro e nei week end: la misurazione dipenderà da tutti questi fattori, incluso lo stress. Ecco che lo schema di automonitoraggio glicemico va stabilito con lo specialista in base alle proprie caratteristiche e alle specifiche esigenze. In questi casi è consigliabile compilare sempre e con cura il diario glicemico da portare sempre durante le visite, insieme al glucometro, qualora contenga un archivio.